Partito Moderato d’Italia

Dritto e Rovescio – Rete4 -11 giugno

PRESENTAZIONE

Perché un nuovo partito

Dopo aver scritto lettere tramite giornali anche indirizzate al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, abbiamo creato molto interesse dei media, ma non ai destinatari.

Abbiamo quindi creato un sito svegla-italia.it e relativo blog per ricevere dagli italiani commenti sulla nostra visione della situazione economica e politica. Abbiamo avuto tanti pareri favorevoli, tuttavia molti concittadini ci hanno chiesto di fondare un nuovo partito moderato. La nostra linea è quella di partire innanzitutto da una bozza di programma, che, partendo da ciò che in Italia non funziona, potrà successivamente essere sviluppata e integrata con il contributo di tutti.

Purtroppo la pandemia di COVID-19 ha evidenziato il peggio delle istituzioni e della politica Italiana. Noi abbiamo definito con lettera del 17/4/2020 cosa ne pensavamo del quadro politico italiano.

Un partito è stato fondato da un comico e ha portato al governo persone inadeguate per condurre l’Italia….

Un partito comunista-marxista si è riciclato tante volte allo scopo di mantenere il potere, ed ora è costretto a collaborare con i “pesci “e tante liste civiche…

Un partito nato al nord per disgregare l’Italia, che ora ha cambiato strategia, ma è comunque rimasto senza

Identità, è cresciuto nei sondaggi grazie alle politiche sull’immigrazione, ma ha creato un governo con forze inadeguate.

Un partito di centro che doveva cambiare l’Italia, ma forse fondato per altri scopi, che ha deluso l’elettorato.

Un partito di estrema destra nato nel dopoguerra e riciclato diverse volte…

Tanti piccoli partiti personali nati per scissione, non si sa più se rappresentano i propri elettori, ma vogliono influenzare la politica nazionale. Purtroppo abbiamo visto come hanno influenzato il voto al Senato alla fiducia al Governo e al Ministro della Giustizia il 20/5/2020 riguardante la scarcerazione dei boss. A nostro avviso si è trattato di uno spettacolo indecente.

Sono state pubblicate le intercettazioni tra magistrati del CSM. Ci pare una cosa orrenda sentire dei magistrati parlare tra di loro affermando che un ministro andava condannato per ragioni politiche per via della sua politica sull’immigrazione.

Davanti ad un tribunale, una persona deve giurare di dire tutta la verità, e vi è un principio in Italia “la legge è uguale per tutti”. Certi magistrati, invece, hanno calpestato questo principio. A questo punto viene da chiedersi come può un cittadino avere fiducia della giustizia.

Di conseguenza, proporremo qui di seguito una riforma del CSM volta a garantire che il Presidente della Repubblica possa esercitare in pieno i propri ruoli di garante costituzionale al capo del CSM.

Inoltre, nel nostro ordinamento il Presidente della Repubblica viene eletto dal parlamento in seduta comune grazie ad accordi politici.

SIAMO ANCORA PIÙ CONVINTI È ORA DI CAMBIARE

Proposta per un cambiamento: si indicano nuove elezioni politiche, per chiedere agli italiani dopo tutti i cambiamenti del quadro politico attuale un parere da chi vogliono essere governati, nella quale parteciperà la nostra forza moderata.

A nostro avviso, a completamento delle riforme che proporremo, si renderà necessario trovare un’ampia convergenza politica per giungere all’elezione diretta del Capo dello Stato a suffragio universale in doppio turno. Al primo turno viene eletto chi riceve più del 50% dei voti degli aventi diritto, altrimenti si terrà un ballottaggio con i quattro candidati più votati al primo turno. Come scegliere i candidati: tutte le forze politiche che alle nuove elezioni hanno ricevuto più dell’1% dei voti fino al 4% possono candidare una persona scelta dal proprio elettorato o scelta per meritocrazia. Le forze oltre l’8% potranno scegliere due candidati, uno in più successivamente ogni 4%.             

RIFORMA DELLA GIUSTIZIA

La giustizia in Italia, sia penale che civile, è il grave ammalato del nostro paese.

Necessita quindi un tagliando molto approfondito: una riforma equilibrata deve coniugare il principio irrinunciabile in base al quale ognuno è innocente fino a prova contraria, con la certezza della pena al termine del processo. Inoltre, deve essere sempre garantita la funzione rieducativa della pena.

E’ di fondamentale importanza ripristinare una rigida separazione fra potere esecutivo, potere legislativo e potere giudiziario. A questo scopo, non è più rimandabile una profonda riforma del Consiglio Superiore della Magistratura. Questa riforma deve: 1) eliminare la politicizzazione del CSM attraverso lo scioglimento di tutte le associazioni e “correnti” di magistrati; 2) prevedere che tutti i componenti eletti del CSM siano togati e non più laici, con candidatura dei magistrati a titolo strettamente individuale; 3) eliminare qualunque interferenza indebita del CSM con il potere legislativo e quello esecutivo, da scongiurare limitando fortemente le “funzioni di rappresentanza del potere giudiziario nel rapporto con gli altri poteri”, la possibilità di formulare dei “pareri” relativi a progetti di legge al vaglio del Parlamento, e restringendo quindi le competenze del CSM ad un puro ruolo di autogoverno della magistratura.

Ad oggi il CSM è presieduto dal Presidente della Repubblica, il quale svolge però un ruolo più che altro formale e simbolico. I compiti connessi alla reale e concreta presidenza dell’organo sono invece affidati oggi al Vicepresidente del CSM, il quale è ahimè eletto tra i membri laici. La carica di Vicepresidente del CSM dovrà essere togata e al servizio del Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica in qualità di capo del CSM avrà un ruolo vero, concreto e attivo di garante costituzionale e dovrà quindi avallare tutte le nomine e avrà il diritto di veto rispondendone alla nazione col suo operato.

Bisogna finalmente introdurre la separazione delle carriere tra magistrati e pubblici ministeri, e introdurre una rigida incompatibilità tra il mantenimento di incarichi nella magistratura (anche in aspettativa), ed incarichi in ambito legislativo e/o esecutivo.

Vanno messe in campo tutte le misure necessarie per abbreviare la durata media dei processi, al fine di riportarla almeno in linea con quanto accade negli altri Paesi europei.

L’Italia ha un numero totale di leggi tra i più alti d’Europa: è necessario svolgere un ampio lavoro parlamentare per accorpare, semplificare, armonizzare ed abrogare le leggi, al fine di rendere più facile la vita al cittadino, e più efficiente la giustizia.

Al fine di garantire la certezza della pena e una efficace lotta alla criminalità organizzata, è indispensabile restringere le maglie della scarcerazione dei detenuti, specialmente per quanto riguarda i boss mafiosi.

E’ necessario avviare un programma di edilizia carceraria per alleggerire l’attuale sovraffollamento degli istituti penitenziari, con il duplice obiettivo di garantire la certezza della pena da un lato, e di garantire condizioni salubri e dignitose al detenuto dall’altro.

La giustizia civile crea forti danni all’economia (si stima il 2% del PIL). Chi non paga un fornitore, chi emette degli assegni a vuoto, chi fa un concordato per scaricare su altri i propri debiti, non rischia niente e la fa franca. Le persone oneste coi tempi lunghi della giustizia soccombono. Ora si sta cercando la maniera che nessuno può fallire. Purtroppo o lo stato si fa carico di tutelare i creditori o chi fa il furbo deve pagare subito. I concordati e i fallimenti si chiudono in tempi biblici perché i curatori non chiudono per piccoli cavilli, quindi possono incassare più soldi sottraendoli ai creditori. Questo settore va riformato al più presto.

LAVORO E IMPRESA

In Italia chi fa impresa o da singolo o con dipendenti, a priori è disonesto ed evade le tasse. In presenza di una crisi aziendale c’è il sindacato i cui ruoli vanno riformati, dato che esso non sempre riesce ad esprimere risposte plausibili alle crisi di competitività e redditività delle imprese. Cioè quasi sempre mette a repentaglio la vita dell’azienda. Va compreso che chi dà lavoro ai dipendenti sono le imprese che versano i contributi e le tasse per mantenere le spese pubbliche molto elevate e poco efficienti dell’Italia.

COVID-19

Noi abbiamo pubblicato 6 lettere su molti quotidiani, che si possono rileggere sul sito o blog sveglia-italia.it. In queste lettere denunciamo il disagio creato dalle chiusura repentine delle attività produttive e commerciali, della non chiusura di certe zone problematiche (anche se ora la magistratura sta indagando), l’aver fatto un decreto di chiusura di tutta l’Italia senza organizzare un blocco fisico delle persone. Tutto ciò ha creato problemi ad altre regioni, non ha considerato che la nostra nazione è stretta e lunga e comprende molte isole: se non fossero stati fatti questi errori i danni all’ economia sarebbero stati minori. Abbiamo inoltre denunciato le riaperture di varie attività senza una logica, e come sono stati fatti gli approvvigionamenti di materiale sanitario incluse le mascherine. Abbiamo espresso la nostra opinione riguardo ai prestiti del MES e la regolarizzazione degli immigrati. Purtroppo sono state pubblicate prima che alcuni fatti ci dessero ragione. Per quanto riguarda soldi alle imprese o alle attività chiuse solo qualche piccola mancia, soldi veri a nessuno.

FINANZIAMENTO A IMPRESE

I finanziamenti alle imprese e a commercianti previsti nei due decreti non stanno arrivando. Sono stati approvati solo il 50% di quelli fino a 30.000 euro. I finanziamenti garantiti da SACE o dal fondo centrale di garanzia finanziati a pochissimi, come i soliti noti vedi FCA. Come imprenditore avrei agito diversamente: aiuti solo alle aziende e ai commercianti chiusi per decreto ministeriale con codice ATECO pubblicati con DPCM, che sono le più colpite a livello economico. Avrei finanziato con garanzie statali il pagamento ai fornitori per le fatture ricevute mese di febbraio e marzo con modulazione del prestito in 6 anni, dato che le fatture sono in possesso dell’Agenzia delle Entrate grazie alla fatturazione elettronica. A questo modo si sarebbero evitate truffe e non si sarebbero responsabilizzati i funzionari che erogavano i prestiti. Anche le banche sarebbero state più garantite a fronte di forniture reali.                    

Elvio Silvagni

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